Un viaggio, un lungo colloquio con la persona più amata alla ricerca delle cose non dette, delle verità
intuite, forse volutamente ignorate.
La Romania è per Lorenzo, il giovane protagonista di questo racconto, come il far west: chi
l'abbandona nella speranza
di una vita migliore, chi la vede come terra promessa dove realizzare a
poco prezzo sogni di progresso.
Anselmi e altri come lui sono decisi a far uscire questo paese dal Medio
evo portando il miracolo
economico: hanno costruito lì i loro capannoni,
si spostano sui loro fuoristrada, affollano ristoranti
alla moda che gli abitanti del luogo non si possono permettere. Hanno trasferito lì – insieme alle loro
aziende – il loro linguaggio greve e l'assoluta mancanza di compassione.
Lorenzo li osserva, amaro sfondo alla sua vicenda privata, dolorosa, per un momento sopita, mai
veramente risolta. “[...] ci sono rancori che poi si stingono nel tempo”, altri lasciano ferite profonde e
incancellabi
li dalle quali non si può guarire.
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Sara Sandrin
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